Per Zootecnica s’intende la scienza che studia la riproduzione e l’evoluzione genetica degli animali da allevamento e la cura degli stessi, allo scopo di selezionare specie e razze migliori. L’applicazione della biologia permette il miglioramento del fenotipo, cioè l’insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali di un organismo, risultanti dall’espressione del suo genotipo e dalle influenze ambientali.
Facendo un esempio per facilitare la comprensione possiamo pensare che il nostro cane, che per noi è sicuramente il migliore del mondo, è il risultato del rimescolamento genetico dei genitori, e anche di come e dove è stato cresciuto (alimentazione, attività fisica, fattori climatici, educazione, ……).
La zootecnica è quindi quell’approccio scientifico che ci permette di studiare quanto questi fattori genetici incidano sul risultato finale, quello che noi vediamo espresso cioè il fenotipo, questo non è altro che la sommatoria dei fattori genetici ed ambientali. Riuscendo a capire quali geni selezionare sarà possibile migliorare i figli rispetto ai genitori e generazione dopo generazione si migliorerà l’intera popolazione, quindi la razza.
Per capirci meglio….
Sappiamo che la displasia dell’anca è una patologia multifattoriale (causata sia da fattori genetici che ambientali) ciò che è fondamentale sapere è l’incidenza genetica dei genitori sulla prole scremando i fattori ambientali. Questo non si può fare selezionando semplicemente genitori lastrati, ma servono complesse formule matematiche che elaborino un Valore Genetico Stimato, tenendo in considerazione i risultati radiografici dei genitori, antenati, discendenti e collaterali e le relazioni di parentela tra essi.
In questo modo possiamo sapere qual è il valore genetico apportato sull’incidenza della patologia , sarà cura degli allevatori prima e dei proprietari in seguito controllare i fattori ambientali (alimentazione, qualità e quantità di attività fisica, ricoveri, ect….).
Per quanto riguarda altre patologie o difetti a trasmissione genetica semplice, cioè quei caratteri che non sono influenzati dai fattori ambientali, come ad esempio Mielopatia Degenerativa, Nanismo Ipofisario e Pelo Lungo non servono Indici Genetici ma un Test Genetico che determini i genitori come sani, portatori o affetti in modo da escludere la possibilità della comparsa del fenotipo.
Credits: Foto di Paola Garilli – Da sinistra a destra, Baba Yaga (Mia) e Kirkjufell de La Guariza de Campoò (di Paola Garilli)
Al momento per la nostra razza sono disponibili indici riguardanti Altezza, Displasia, Prolificità, Indice di Altezza e Formato e un Indice Aggregato che tiene conto della sommatoria di diversi indici, in futuro tramite la meticolosa raccolta di dati, sarà possibile indicizzare altre caratteristiche importanti per la nostra razza.
- Il carattere purtroppo è una caratteristica genetica che non è possibile scindere dall’ambiente, nello sviluppo ed evoluzione delle qualità naturali del cane l’incidenza ambientale ha un impatto molto pesante che non è possibile scremare dalla componente genetica. In questo caso la competenza, esperienza e professionalità dell’allevatore è l’unica via possibile anche se sicuramente non ha nessun fondamento scientifico.
Giunti a questo punto voi vi chiederete “ma in pratica un allevatore che compito ha in tutto questo?”
A mio parere ogni singolo allevatore, piccolo o grande che sia, ha una responsabilità enorme sull’andamento futuro della razza, la collaborazione è l’unica strada per migliorare una razza.
Gli obiettivi fondamentali sono 3:
- Conservare una consanguineità in valori medi di popolazioni che possa mantenere la razza sana, garantendo il maggior numero di accoppiamenti futuri e richiami per fissare caratteristiche morfologiche e caratteriali fondamentali per la tipicità di razza. Tutto questo senza piani di accoppiamento in condivisione non si può applicare.
- Mantenere un costante miglioramento degli Indici Genetici che tramite una selezione empirica e obsoleta è impensabile e inutile per garantire un futuro alla razza.
- Recuperare le linee di sangue a rischio d’estinzione per conservare una variabilità genetica che sta vacillando oltre al fondamentale obiettivo di non andare a perdere pezzi di storia importanti per la tipicità.
Un allevatore degno di essere definito tale deve basarsi su dati scientifici assodati non secondo scelte senza fondamenti, deve girare l’Europa per conoscere i diversi panorami di popolazione, farsi un’idea sui caratteri e l’andamento della razza. Deve partecipare agli eventi per conoscere, osservare e scegliere nel migliore dei modi i propri riproduttori, mezzi zootecnici, osservazioni e controllo dei fattori ambientali (ambiente, educazione, alimentazione,…) sono i pilastri per una selezione seria che possa dare alla luce progenie preziose per il futuro della razza e meravigliosi compagni di vita.